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I diritti dei giovani e dei bambini: il diritto allo studio come conquista e opportunità
28 Ottobre 2016
I prossimi 17 e 20 novembre si celebrano – col contributo fondamentale dell’Unesco – le Giornate mondiale degli studenti e dei diritti dell’infanzia.
Due temi di grande significato, a cui il Club per l’Unesco Grosseto Maremma vuole dedicare un’iniziativa altrettanto significativa rivolta proprio ai soggetti più interessati: le nostre ragazze e ragazzi che frequentano la scuola, i loro genitori, gli insegnanti e i dirigenti scolastici.
Abbiamo raccolto un piccolo book fotografico, che evidenzia per immagini la conquista del diritto allo studio, a latitudini diverse - anche se spesso non troppo lontane - dalle nostre, ma che rappresentano la voglia di crescere umanamente e culturalmente grazie all’apprendimento, nei luoghi e nelle forme che la vita consente.
Una piccola ma emozionante galleria di immagini, che mostra ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze quanto sia importante l’avere accesso all’istruzione e alla formazione, quanto dovrebbe essere considerato inviolabile il diritto allo studio come diritto fondamentale dell’infanzia e della gioventù, e che purtroppo ancora resta inaccessibile per molti nel Mondo, in particolare per le piccole e giovani donne. Ma come la voglia di studiare, di emanciparsi e di crescere, faccia superare ogni barriera!
Chiediamo dunque alle scuole della Maremma (ma speriamo che l’iniziativa si allarghi a tutta Italia mediante l’adesione dei Club e Centri Unesco del nostro Paese) , di ogni ordine e grado, agli insegnanti e ai dirigenti, di dedicare - nei giorni che vanno da giovedì 17 a sabato 19 novembre - un piccolo spazio, una parte di una lezione, alla proiezione di queste foto e ad un piccolo approfondimento sull’importanza del diritto allo studio, su come si configuri il diritto/dovere nel nostro ordinamento, e sull’importanza di beneficiare di un diritto fondamentale che nel nostro Paese è garantito a tutti, senza distinzioni.
Iniziativa a costo zero per tutti – come di consueto facciamo al Club per l’Unesco Grosseto Maremma - basta solo la volontà di partecipare e di veicolare il messaggio
Di seguito una breve descrizione della galleria fotografica allegata.
Le foto sono elencate in ordine alfabetico e riportano sempre l’indicazione del Paese di provenienza.
5 ore di mulo, Cina: sono le ore che separano la scuola da alcune case nelle zone rurali, dove l’unico mezzo di trasporto è il mulo.
Cilangkap, Indonesia: le ragazze raggiungono la scuola solo a bordo di zattere, in assenza di ponti o strade che dalle loro case di campagna collegano l’edificio scolastico. Nei peridi di monsoni, piogge o inondazioni è molto difficile, se non impossibile raggiungere la scuola.
Guerra Yemen 1 e 2: il dramma della guerra, che da oltre un anno sta colpendo lo Yemen, nella penisola arabica. I bambini devono passare tra le macerie per andare e a scuola, che non è più un edificio, ma un tunnel stradale: la galleria fa da tetto, le macerie da sedie e banchi, e il muro da lavagna.
India, Himalaya: i bambini devono affrontare una lunga marcia su un ghiacciaio per andare a scuola.
India, ponte di radici: i bambini riescono a raggiungere la scuola grazie ad un antico ponte di radici che consente l’attraversamento del fiume.
Jammu, Kashmir: stato dell’India alla frontiera col Pakistan, da sempre scosso da conflitti. Durante le inondazioni, i ragazzi spostano banchi e sedie in luoghi più sicuri e accessibili.
Kawag, Filippine: senza strade che collegano la scuola, le ragazze devono camminare sulla sponda rocciosa di un fiume.
Myanmar: lo scuolabus è…un vecchio bufalo. Molto lento.
Nagari Koto Nan Tigo, Indonesia 1 e 2: in assenza di ponti, per andare a scuola si deve guadare un fiume, quando il livello delle acque lo consente. Dopo il guado, ci si asciuga e riveste.
Riau, Indonesia: per arrivare alla scuola, bisogna pagaiare nella foresta.
Rio Negro, Colombia 1 e 2: la scuola è dall’altro lato della valle, nella foresta. Ma senza ponti e strade, l’unico mezzo è una pericolosa carrucola.
Rizal, Filippine: i ragazzi devono attraversare un fiume per andare a scuola, senza strade, senza ponti e senza imbarcazioni. L’unico mezzo è un vecchio copertone.
Sanghiang Tanjung, Indoensia 1 e 2: un pericolante ponte di corde è l’unica via che conduce alla scuola.
Shuafat – Gerusalemme, Palestina: la guerra non rispetta nessuno, né esseri umani né diritti. Ma la voglia di un futuro migliore e di un’istruzione non ferma la piccola studente che attraversa la linea di fuoco.
Sichuan, Cina: a scuola si va su un ponte di corda sferzato dalla tempesta.
Srinagar, Kashmir: nord dell’India, il ponte che collega la scuola è crollato da tempo, agli studenti servono doti da arrampicatori per raggiungere le aule.
Xinjiang Uighur, Cina: l’unica via per raggiungere la scuola è un pericoloso costone di roccia.
Zhang Jiawan, Cina 1 e 2: da fondo valle la scuola è raggiungibile con una scalata non priva di insidie.